Vogliamo essere diretti e rispondere subito alla tua domanda, quindi sì, l’anoressia può trasformarsi in bulimia

Del resto questi due disturbi alimentari sembrano essere agli estremi opposti, eppure le persone che ne soffrono e cercano un trattamento spesso dimostrano una miscela di entrambi i disturbi, oscillando spesso tra di loro. È interessante notare che la transizione dall’anoressia alla bulimia è più comunemente osservata rispetto al contrario. Forse ti stai anche chiedendo se un individuo può avere più disturbi alimentari contemporaneamente. Se ha sia abitudini alimentari restrittive che abbuffate con conseguenti comportamenti di eliminazione, come verrebbe classificata la propria condizione? Sarà anoressia? Bulimia?  Entrambe o nessuna delle due?

È una domanda che si pone abbastanza spesso ed è del tutto comprensibile.  Molte persone che combattono contro un disturbo alimentare possono mostrare una serie di comportamenti disordinati caratterizzati da cicli di restrizione, abbuffate e purghe. La natura sovrapposta di questi sintomi lascia molti a chiedersi quale sia la diagnosi appropriata. Questo ciclo di comportamento disordinato può essere difficile da liberare e può qualificarsi per più diagnosi di disturbo alimentare. In questo articolo vogliamo illustrarti più approfonditamente le ragioni per cui possa avvenire questo passaggio nel corso del tempo e quale terapia intraprendere.

Perché dall’anoressia si passa a bulimia in molti casi?

Una delle principali cause dell’anoressia sembra legata alla rottura di un controllo e autodisciplina inflessibile e rigida. Gli individui con questo disturbo limitano meticolosamente la loro assunzione di cibo, monitorano con precisione il loro apporto calorico, evitano rigidamente i cibi proibiti, si impegnano in un’attività fisica eccessiva e aderiscono rigorosamente ai loro programmi alimentari predeterminati indipendentemente dai loro effettivi livelli di fame. Diventano disconnessi dalle loro sensazioni fisiche ed emotive, poiché i pensieri sul cibo e sul controllo del peso dominano le loro menti e la vita quotidiana.

Tuttavia, mantenere una tale mentalità richiede una quantità significativa di energia, attingendo da stress, ansia, forza di volontà e disciplina, che diventa difficile da mantenere per un periodo prolungato.

È a questo punto che le proprie difese si sgretolano e la resa è inevitabile.  È in questo stato vulnerabile che le abbuffate prendono piede e, se assecondate con insistenza, il disturbo può passare dall’anoressia alla bulimia.

Altre cause

Gli individui che rimangono fuori dal contatto con i loro stati emotivi interiori spesso ricorrono al cibo quando emergono pensieri o sentimenti spiacevoli. Questo comportamento serve come distrazione o come mezzo per riempire un vuoto o infliggere un’autopunizione. Di conseguenza, possono perdere il controllo dei loro impulsi.

Quando una persona esaurisce l’energia necessaria per mantenere un rigoroso autocontrollo, deve cercare rifugio nell’unico elemento che percepisce come salvifico: il cibo.  Tuttavia, così facendo, tende ad indulgere in quantità eccessive, lasciandosi sopraffare dalle proprie abitudini alimentari. I soggetti alle prese con l’anoressia spesso mostrano frequenti sintomi di perdita di peso, eccessiva magrezza e preoccupazione per l’aumento di peso.  Tuttavia, quando si verificano abbuffate e “sbagli”, possono sorgere ulteriori sensi di colpa e ansia per il sovrappeso. Il tentativo di compensazione attraverso l’uso di lassativi o il vomito autoindotto aggrava ulteriormente la situazione.

Rischi a confronto nel passaggio da anoressia a bulimia

Sono più pericolosi i rischi legati all’anoressia o alla bulimia? Difficile rispondere in maniera netta a questa domanda. Ad ogni modo, mentre il più grande pericolo dell’anoressia risiede in gravi decessi legati alla sottopeso e alla malnutrizione, la bulimia rappresenta una minaccia maggiore per lo squilibrio biochimico dovuto ai metodi compensatori.

In sostanza, esistono numerose manifestazioni di disturbi alimentari, ciascuna con le proprie complessità. Ad esempio, un individuo può soffrire di anoressia pur non essendo sottopeso o magro. Questa persona aderisce rigorosamente al proprio regime dietetico, che potrebbe non essere necessariamente abbastanza restrittivo da provocare malnutrizione. 

D’altra parte, alcuni individui possono avere l’anoressia ma sperimentare sporadiche abbuffate, mentre altri possono avere la bulimia ma non ricorrono al vomito come misura compensativa, impegnandosi invece in un’attività fisica eccessiva.

Diagnosi accurata del disturbo

Un soggetto può ricevere un’unica diagnosi per il proprio disturbo alimentare, ma questo può essere soggetto a modifiche nel corso tempo. Infatti, i sintomi possono variare, influenzando in ultima analisi la diagnosi data. Tali movimenti tra le diagnosi sono noti come crossover diagnostico e spesso si verificano in individui con anoressia nervosa.  

Studi recenti rivelano che circa il 33% dei pazienti con anoressia passa alla bulimia e circa il 14% dei pazienti con bulimia passa all’anoressia. Inoltre, fino al 62% di quelli con anoressia di tipo restrittivo può sviluppare nel tempo tendenze di alimentazione incontrollata o di eliminazione.

Trattamento quando da anoressia si passa a bulimia

Se tu o un tuo amico o familiare sta lottando con l’anoressia o la bulimia, un trattamento efficace comporta l’intraprendere un percorso terapeutico che lo aiuti a connettersi con le proprie emozioni, sensazioni e pensieri, portando a un maggiore senso di autocoscienza.  

Le prove hanno dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale è uno strumento prezioso per risolvere i disturbi alimentari. La combinazione di questa terapia con tecniche di alimentazione consapevole può anche rivelarsi utile per sconfiggere le abbuffate e gli episodi bulimici. Anche la visione del proprio corpo ed il peso accumulato in eccesso possono influire notevolmente sulla propria salute psico fisica e quasi sempre si ha bisogno di un supporto esterno efficace, che garantisca risultati duraturi. 

Ti invitiamo a contattare direttamente il Dott. Giuseppe Iovino per ricevere maggiori informazioni sull’argomento e supporto.