Gastrectomia

La gastrectomia è l’operazione chirurgica adibita alla rimozione totale o parziale dello stomaco. Lo stomaco è un organo dell’apparato digerente e la sua funzione è quella di raccogliere gli alimenti ingeriti. Inoltre, è anche l’organo in cui avviene la digestione delle proteine e dei carboidrati.

Esistono diverse condizioni per le quali lo stomaco si ammala e, in alcuni i casi, potrebbe diventare necessario sottoporsi a questo intervento. La gastrectomia è un’operazione piuttosto invasiva e, dopo che viene eseguita, obbliga il paziente a cambiare il proprio stile di vita in modo radicale.

Gastrectomia: Quando sottoporsi

Per iniziare, è bene sapere che esistono cinque cause per le quali potrebbe essere necessario sottoporsi a un intervento di gastrectomia:

  1. Tumori maligni allo stomaco (o cancro): sono spesso neoplasie gravi e metastatizzanti, pertanto, rendono difficile la cura attraverso chemioterapia o radioterapia;
  2. Tumori benigni allo stomaco: rendono necessario questo intervento esclusivamente per motivi di precauzione, poiché un tumore benigno ha la probabilità di trasformarsi in uno maligno;
  3. Obesità: esistono principalmente due casi in cui è necessaria la gastrectomia. Il primo è quando questa condizione è così grave da mettere a rischio la vita del soggetto che ne è affetto. Il secondo dipende dal fatto che siano già falliti altri trattamenti non invasivi;
  4. Ulcere gastrica: solitamente le ulcere sono curabili attraverso l’uso di farmaci, ma quando non bastano, sono poco efficaci o il soggetto continua a peggiorare, allora è necessario intervenire con una gastrectomia;
  5. Tumore all’esofago: non c’è altra cura se non questa operazione. In realtà esiste una modalità di intervento specifica per trattare l’esofago che, come vedremo più avanti, si chiama esofagogastrectomia.

Come approcciarsi all’intervento di gastrectomia?

Come si intuisce, la gastrectomia è un intervento che può aiutare, in alcuni casi, a salvare la vita. Per questo motivo, prima di sottoporsi all’intervento è necessaria una preparazione particolare.

Il chirurgo avrà premura di analizzare l’intera storia clinica del paziente e poi chiederà di svolgere alcuni esami specifici tra cui quelli del sangue, un esame obiettivo accurato e un elettrocardiogramma.

Una volta chi si avrà la certezza che non esistono controindicazioni di alcun tipo, si potrà procedere con l’intervento. Data l’invasività dell’intervento – come si accennava, si rimuoverà lo stomaco in parte o totalmente – al paziente verrà somministrata l’anestesia generale.

Prima dell’intervento il paziente dovrà sospendere qualsiasi eventuale trattamento a base di anticoagulanti o antiaggreganti perché hanno il potere di predisporre delle emorragie gravi. Inoltre, almeno dalla sera precedente all’intervento sarà necessario restare a digiuno. Infine, sarà bene pensare ad una persona di fiducia che possa assistere il paziente dopo l’intervento.

Come si esegue l’intervento di gastrectomia?

Prima di iniziare, è importante sapere che esistono diversi tipi di gastrectomia, che prendono il nome in base alla quantità di stomaco rimossa e che si svolgono, pertanto, in modi differenti. Ecco come:

  • Gastrectomia parziale: si elimina solo la parte inferiore e, quindi, quella restante (che è quella superiore) dovrà essere ricollegata con l’intestino tenue. In questa operazione sarà molto importante che venga eseguita una buona sigillatura, altrimenti potrebbero verificarsi delle perdite di cibo dai comparti digerenti. Spesso è effettuata nei casi di tumori benigni o di cancro allo stomaco;
  • Gastrectomia a manica: si elimina la parte sinistra dello stomaco (che si chiama “fondo”) e si sigilla ciò che rimane. Lo stomaco subisce una riduzione del volume pari al 75% e la sua capacità passa da 500 ml a 120 ml. Viene eseguita nei soggetti affetti da obesità;
  • Gastrectomia totale: viene rimosso l’intero stomaco e il chirurgo collegherà la connessione dell’esofago al piccolo intestino così da ricreare un’altra via di passaggio per il cibo ingerito. Anche in questo caso sarà molto importante la fase di sigillatura. Spesso viene eseguita nei casi di tumori maligni;
  • Esofagogastrectomia: in questo caso, invece, si elimina la parte superiore dello stomaco e parte dell’esofago. Le parti rimanenti di entrambi gli organi, infine, si ricollegano nuovamente tra di loro. Questa pratica viene eseguita nei casi di tumore all’esofago.

Inoltre, qualsiasi tipo di gastrectomia si può eseguire sia in via laparascopica, sia a cielo aperto. Nel primo caso il chirurgo effettuerà dei piccoli tagli sull’addome che consentiranno il passaggio degli strumenti chirurgici necessari.

Nel secondo, si effettuerà un taglio unico e più lungo che permetterà al chirurgo di vedere il campo operatorio dal vivo e non tramite uno schermo (come nel primo caso). Comunque, a prescindere dalla modalità di esecuzione, l’efficacia dell’operazione non cambia.

Gastrectomia: Rischi e post-operatorio

Ogni operazione chirurgica presenta dei rischi, a maggior ragione in questo caso dove si tratta di rimuovere un organo. Tra i rischi principali si trovano:

  • Anemia;
  • Diarrea;
  • Infezioni;
  • Reflusso acido;
  • Vomito mattutino;
  • Emorragie interne;
  • Occlusione intestinale;
  • Reazioni allergiche ai sedativi;
  • Formazione di coaguli di sangue nelle vene;
  • Ictus o attacco di cuore durante l’intervento;
  • Riduzione delle capacità d’assorbimento delle vitamine;
  • Indebolimento osseo (nei casi più gravi anche osteoporosi);
  • Calo patologico del peso corporeo (molto pericoloso nei pazienti affetti da tumore);
  • Sindrome da rapido svuotamento (perché mancando una buona parte dello stomaco, i cibi arrivano all’intestino digeriti solo parzialmente e può provocare nausea, ipotensione e gonfiore addominale).

La fase più delicata, però, sarà il post-intervento. Come si accennava, il paziente dovrà abituarsi a cambiare stile di vita in modo radicale. Subito dopo l’intervento è prevista una degenza ospedaliera di circa una o due settimane e ciò dipenderà dai motivi per cui ci si è sottoposti all’intervento.

Inoltre, nei primi due giorni dopo l’operazione, il paziente sarà sottoposto sia ad un drenaggio chirurgico, che gli consentirà di rimuovere i fluidi in eccesso, sia ad una nutrizione endovenosa. Molto probabilmente sarà necessario intervenire anche con la somministrazione di antidolorifici.

Quanto alla dieta, invece, per almeno le prime due settimane i pasti dovranno essere molto leggeri e, inizialmente, non si potranno assumere alimenti ricchi di fibre (come cereali integrali, verdura, legumi, ecc.). Al contrario, si dovranno mangiare quelli ricchi di vitamine e minerali. Nel caso specifico della gastrectomia totale, inoltre, sarà essenziale assumere anche degli integratori vitaminici e minerali.

Il dott. Michele Giuseppe Iovino si occupa della diagnosi e della terapia chirurgica dell’Obesità patologica. Già Dirigente Chirurgo dell’Ospedale Cardarelli, ha fondato il Centro vesuviano per la diagnosi e cura dell’obesità delle malattie oncologiche e funzionali dell’apparato digerente.

Domande?

Se hai dubbi o domande da fare riguardo questo intervento, puoi contattare privatamente il team del dott. Iovino.

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