
Resezione Colon e Retto
Il colon è un organo cavo situato nella sede addominale ed è lungo circa un metro e mezzo. Inizia in un tratto dell’intestino tenue (dove c’è la valvola ileo-cecale) e finisce con il retto e il canale anale. È diviso in cinque parti: cieco, colon ascendente, colon traverso, colon discendente e sigma. Ha delle funzioni molto importanti, tra cui quella di assorbire acqua e sali in grandi quantità (circa 800-1800 ml al giorno) e un’altra detta secretrice, poiché produce muco e immunoglobuline, che sono degli anticorpi. Tuttavia, la sua funzione principale rimane quella di far passare il suo contenuto fino all’arrivo delle feci nel retto, attraverso delle contrazioni segmentarie e propulsive (ad intermittenza). Il corpo umano è una macchina perfetta, ma a volte, qualcosa potrebbe non funzionare. Il colon, infatti, è soggetto a cancro, tumore ed altre malattie e, spesso, l’unica soluzione per guarirlo è quella di sottoporsi ad un intervento chirurgico. In questo articolo si illustra come funziona la proctocolectomia, ovvero l’operazione addetta all’asportazione del colon e del retto.Proctocolectomia: Generalità sull’intervento
Come prima cosa, è necessario fare un passo indietro e parlare della colectomia, che è l’operazione chirurgica adibita all’esportazione del colon, sia in forma totale che parziale. Però, esistono anche altre due modalità, ovvero l’emicolectomia (con la quale si elimina solo la parte destra o solo quella sinistra) e la proctocolectomia (con cui vengono asportati colon e retto insieme) che interessa maggiormente questo articolo. A prescindere dal tipo di colectomia, in ogni caso, l’intervento prevede anche una parte di ricanalizzazione dell’intestino con lo scopo di consentire nuovamente il transito e la conseguente espulsione delle feci. Esistono più condizioni per cui ci si deve sottoporre a questo intervento, alcune sono preventive, altre curative. In ogni caso, si tratta di determinate condizioni morbose che insorgono a carico del colon, tra cui:- Occlusione intestinale: nei casi in cui fosse tanto grave, si potrebbe ricorrere anche ad una colectomia totale;
- Emorragia intestinale persistente: ovvero quando le perdite di sangue non si interrompono ed è necessario intervenire con la rimozione della zona sanguinante;
- Cancro del colon: più è avanzato lo stadio del tumore maligno, più è grande la zona da asportare. Anche in questo caso, se la situazione è molto grave, si può ricorrere ad una colectomia totale;
- Morbo di Crohn e colite ulcerosa: sono due patologie che rientrano nella categoria delle malattie infiammatorie intestinali. Provocano dolore addominale e disturbi dell’alvo. Spesso interessano proprio la parte del colon e del retto per le quali si deve effettuare una proctocolectomia.
Come si svolge l’intervento di resezione del colon e del retto?
Come anticipato, le cause principali per cui si deve effettuare la proctocolectomia riguardano la colite ulcerosa o il cancro al colon. Quando la terapia medica e i farmaci falliscono e/o si verificano gravi complicazioni potenzialmente letali, dopo i necessari esami di accertamento (ematici, valutazione della storia clinica e elettrocardiogramma) ci si può sottoporre, quindi, a questo intervento. La maggior parte delle proctocolectomie si svolgono in laparoscopia, che vuol dire non a cielo aperto. Il chirurgo opera attraverso dei piccoli tagli nell’addome che permettono il passaggio degli strumenti chirurgici necessari, che passano a loro volta attraverso delle piccole cannule. Talvolta, invece, il chirurgo può anche scegliere di operare in modo aperto, effettuando un taglio più lungo che percorre l’addome. Ad ogni modo, esistono due varianti per l’intervento di proctocolectomia:- Con anastomosi anale della tasca iliaca: permette di collegare l’estremità dell’intestino tenue al retto in modo diretto. Per farlo, il chirurgo rimuove la parte malata del colon e l’interno del retto, lasciando intatti i muscoli esterni dell’ano.
- Con ileostomia terminale: l’estremità dell’intestino tenue viene collegato all’addome attraverso un piccolo foro. All’esterno, verrà quindi applicata una sacca che servirà per smaltire i rifiuti e verrà svuotata in autonomia dal paziente, in ogni sua esigenza.
Colectomia: Rischi e post-intervento
Seppur si tratta di una procedura invasiva, la proctocolectomia è un’operazione chirurgica ritenuta sicura. Tuttavia, come per ogni intervento, esistono dei rischi. Ecco i principali:- Formazione di coaguli di sangue nelle vene (trombosi) o nei polmoni (embolia polmonare);
- Reazioni allergiche ai farmaci anestetici o ai sedativi somministrati;
- Ictus o attacco di cuore durante l’intervento (nei casi peggiori);
- Problemi ad urinare o ad avere rapporti sessuali;
- Guarigione eccessivamente lenta delle ferite;
- Lesioni ad altri organi interni;
- Problemi di transito fecale;
- Calcoli renali e biliari;
- Emorragie interne;
- Infezioni.

Il dott. Giuseppe Iovino è Dirigente Medico presso la Chirurgia Generale e l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Obesità dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dove si occupa della diagnosi e della terapia chirurgica dell’Obesità patologica.
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