Qual è il costo dell’obesità, l’impatto che questo problema di salute ha sulle tasche delle finanze pubbliche e dei sistemi sanitari, oltre che sulle famiglie stesse? Ogni malattia ha un impatto negativo più o meno grave sulle condizioni di vita della persona malata, ma anche sulle condizioni di vita dei familiari e, indirettamente, della comunità. 

L’obesità in particolare ha un forte impatto sulla società: l’impatto economico negativo deriva dai costi per il sistema sanitario (medicinali e ospedalizzazione per la malattia stessa e le sue complicanze), dall’assenteismo dal lavoro e dalla riduzione delle prestazioni lavorative.

Quindi, parlando di costi, oltre i danni alla salute, non va sottovalutato il fatto che l’obesità è anche nemica della borsa e del portafogli degli italiani, parliamo di tasse nascoste non inferiori a 6 miliardi di euro l’anno. Il dato deriva da un semplice crossover tra i risultati di numerose indagini accademiche degli ultimi anni sui costi sanitari delle malattie legate all’obesità e l’odierna spesa sanitaria italiana.

Qual è il costo dell’obesità: spesa sanitaria nazionale

L’obesità e le sue complicazioni contribuiscono in modo significativo alla spesa sanitaria nei paesi occidentali. Oltre ai costi sanitari diretti, devono essere valutati i costi dovuti alla ridotta produttività, comprese le giornate lavorative perse e l’impossibilità di svolgere determinate mansioni, nonché l’aumento degli infortuni sul lavoro e del prepensionamento. Il costo sociale è quindi immenso e in alcuni paesi europei ammonta addirittura all’1% del PIL e al 6% della spesa di tipo sanitario.

Rispetto a una persona normopeso, allo stato costa circa 500 euro all’anno in più il ricovero e le cure necessarie per le persone obese. Per i soggetti in sovrappeso il costo è inferiore, è di circa 40 euro, ma se poi si moltiplica questo importo per tutte le persone in sovrappeso si arriva a un costo annuo di 780 milioni di euro.

Costi indiretti dell’obesità

Sebbene siano più difficili da quantificare finanziariamente, altri costi immateriali come il calo del rendimento scolastico, la discriminazione sul lavoro, i problemi psicosociali e la scarsa qualità della vita devono essere presi in considerazione anche nei costi dell’obesità. 

Ci sono molte più persone obese che sono disoccupate rispetto alle persone normopeso perché i datori di lavoro preferiscono assumere persone non obese che si aspettano da loro siano più produttive e abbiano meno giorni di ferie. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 40% delle donne gravemente obese sono disoccupate, rispetto al 30% delle donne normopeso.

Panoramica sull’obesità mondiale

Pensando al panorama mondiale circa l’andamento dell’obesità, cosa indicano le stime più recenti? Evidenziano il sussistere di quella che è una potenziale minaccia per l’economia mondiale dovuta alle patologie derivanti dal sovrappeso. 

Non è un’esagerazione. Più specificamente, il World Obesity Foundation ha previsto che la spesa globale all’anno potrebbe raggiungere ben 1.200 miliardi di dollari entro la fine del 2025. A quel punto, sarà circa 1/3 dell’intera popolazione mondiale ad essere in sovrappeso.

Considerando che la pandemia da Covid 19 ha accelerato notevolmente lo sviluppo di sovrappeso e obesità a causa di stress, ansia, della sedentarietà e altri fattori, i dati stimati potrebbero crescere ulteriormente.

Costo insostenibile per molti paesi

Le economie più vulnerabili, dove il Servizio Sanitario Nazionale già fatica a sostenere i costi di quella che è la lotta alle malattie infettive, non hanno i fondi per combattere le malattie legate all’obesità. 

Gli effetti più dannosi si notano nei paesi a reddito medio sia del Medio Oriente che dell’America Latina, dove gli assicuratori cercano di aumentare i premi al di sopra di una certa soglia che non può essere superata. Una misura adottata da molti paesi è una tassa sulle bevande zuccherate, che si è rivelata utile, ma non risolutiva.

La situazione nei paesi dall’economia più forte

Anche quando si esamina la situazione delle economie più forti e solide, l’impatto sulle tasche dello stato è davvero notevole. Pensa a paesi come gli Stati Uniti, dove addirittura circa il 45% della popolazione è obeso e il 9% soffre per obesità grave. I costi sanitari sono immensi e in continua crescita.

Possibili rimedi

Considerando l’impatto che l’obesità ha sulle finanze dello Stato e delle famiglie, quali sono i rimedi? Partendo dal presupposto che dietro questa patologia spesso si nasconde una grande sofferenza emotiva o una serie di insuccessi per perdere peso tra diete ed attività fisica, vogliamo specificare che questo articolo non ha assolutamente l’obiettivo di far sentire una persona obesa come un costo o un fardello. 

Abbiamo voluto mostrare in maniera oggettiva però quali sono i costi per il sistema sanitario nazionale e come questo poi si riflette anche sulle spese e altri servizi offerti dal paese in cui si vive.

Quali sono i possibili rimedi? L’obesità, in quanto malattia non trasmissibile (NCD), può essere trattata con terapie che hanno un buon rapporto costo-efficacia. Tra questi, il più diffuso è la chirurgia bariatrica (o metabolica), che ha un impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti e riduce il costo dei servizi sanitari nazionali.