Conosci in cosa consiste e i benefici della Cooking Therapy per affrontare i DCA? I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie complesse che coinvolgono aspetti fisici, psicologici e sociali della persona. Chi soffre di disturbi alimentari ha una relazione distorta con il cibo, il proprio corpo e le proprie emozioni. 

Per affrontare questi problemi che influiscono sulla vita di tutti i giorni, esistono diversi approcci terapeutici, dalla CBT alla psicoanalisi. Tra questi, uno dei più innovativi e interessanti è proprio la Cooking Therapy, una forma di arteterapia che usa la cucina come strumento di espressione e guarigione.

Cos’è la Cooking Therapy?

La Cooking Therapy è una terapia esperienziale che si basa sul principio che “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”. L’obiettivo è quello di aiutare la persona a ritrovare il proprio equilibrio interiore, a sviluppare le proprie risorse interiori e a relazionarsi con gli altri in modo armonioso. Si svolge in gruppo, sotto la guida di uno psicologo o di un consulente specializzato. Il gruppo si riunisce periodicamente per cucinare insieme dei piatti semplici ma gustosi, seguendo delle ricette scelte in base alle preferenze e alle esigenze dei partecipanti. Durante l’attività culinaria, si favorisce il dialogo, la condivisione e il confronto tra i membri del gruppo. Si stimola anche la creatività, la cura di sé e il piacere di fare qualcosa di bello e utile.

La terapia non si limita alla preparazione del cibo, ma include anche la degustazione e la riflessione sulle emozioni e sui pensieri che emergono durante l’esperienza. Si crea così un clima di fiducia e di accoglienza, in cui la persona può esprimere se stessa senza timore di essere giudicata o criticata.

I benefici della Cooking Therapy

La Cooking Therapy ha numerosi benefici per chi soffre di disturbi alimentari o per chi vuole migliorare il proprio benessere psicofisico. Alcuni di questi sono:

  • Ridurre lo stress e l’ansia: cucinare richiede impegno e attenzione, ma allo stesso tempo è un’attività rilassante e meditativa. Cucinare aiuta a concentrarsi sul presente, a distogliere la mente dai problemi e a scaricare le tensioni accumulate;
  • Migliorare l’autostima e l’autonomia: cucinare permette di acquisire nuove competenze, di sperimentare nuovi sapori e di realizzare delle belle opere d’arte commestibili. Cucinare regala profonda soddisfazione personale e rafforza la fiducia nelle proprie capacità;
  • Riscoprire il piacere del cibo: cucinare aiuta a ristabilire un rapporto sano ed equilibrato con il cibo, non più visto come un nemico o una fonte di colpa, ma come un alleato per il proprio benessere. Cucinare aiuta anche a educare il palato, a variare l’alimentazione e a nutrirsi in modo consapevole e salutare;
  • Migliorare le relazioni sociali: cucinare in gruppo favorisce la comunicazione, l’ascolto e l’empatia tra le persone. Cucinare crea occasioni di condivisione, di scambio e di divertimento. Cucinare può anche essere un modo per costruire rapporti armoniosi con la famiglia, gli amici o il partner.

Come la Cooking Therapy sta aiutando chi soffre di disturbi dell’alimentazione

La Cooking Therapy è una terapia innovativa e efficace per chi soffre di disturbi dell’alimentazione, come l’anoressia, la bulimia o il binge eating. Questi disturbi sono spesso legati a vissuti ed emozioni difficili da affrontare e da elaborare, come la paura, la vergogna, la rabbia o il senso di vuoto. La Cooking Therapy offre uno spazio sicuro e protetto in cui la persona può esplorare e trasformare questi vissuti attraverso l’azione creativa.

Caratteristiche della terapia

La Cooking Therapy si basa sull’idea che il cibo non è solo un bisogno fisiologico, ma anche un linguaggio simbolico, attraverso il quale il paziente intende comunicare qualcosa di sé e del suo mondo interiore. Interpretare questo linguaggio e decodificarne il significato è il compito dello psicologo o del consulente che guida il gruppo. Quindi, non si propone di sostituire la psicoterapia tradizionale, ma di integrarla e di arricchirla con un approccio esperienziale e artistico

La Cooking Therapy si avvale anche di altre tecniche espressive, come il gioco teatrale, la musica, la pittura o la scrittura. Queste tecniche permettono di ampliare e approfondire il lavoro svolto in cucina, stimolando la propria creatività e la propria espressività. Si ispira al metodo dell’arteterapia tondo, ideato dalle attrici e psicologhe-psicoterapeute Daniela Gatti e Francesca Mazzucato. Questo metodo prevede tre fasi: una fase pre-espressiva, in cui si prepara il materiale da usare; una fase espressiva, in cui si realizza l’opera d’arte; e una fase post-espressiva, in cui si condivide e si riflette sull’opera realizzata.

La Cooking Therapy è adatta a tutti?

Sì, la Cooking Therapy è una terapia adatta a tutti, indipendentemente dall’età, dal sesso o dalla condizione sociale. Può essere utile sia per il trattamento di malattie specifiche, sia per la crescita personale individuale o di gruppo. 

Per usufruirne, basta contattare uno dei centri specializzati che offrono questo servizio per richiedere una consulenza o cercare online le informazioni necessarie.