A cura del Dott. Giuseppe Iovino, Chirurgo Generale specializzato in Chirurgia dell’Obesità e Disturbi Metabolici
Uscire per una cena con gli amici o partecipare a un pranzo di lavoro dovrebbe essere un momento piacevole di socializzazione. Ma se convivi con un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA), ogni invito può trasformarsi in una fonte di ansia e stress. La pressione sociale, l’impossibilità di controllare completamente la situazione alimentare e la paura del giudizio degli altri possono rendere questi momenti più una sfida che un piacere.
Se ti riconosci in questa situazione, sappi che non sei solo. Vogliamo offrirti strumenti concreti per affrontare le situazioni sociali legate al cibo con maggiore serenità, permettendoti di vivere la tua vita sociale senza rinunciare al benessere.
Le principali difficoltà nelle situazioni sociali per chi vive con un DCA
L’ansia anticipatoria
Spesso, l’ansia inizia molto prima dell’evento stesso. Già dal momento dell’invito, possono sorgere pensieri ricorrenti: “Cosa ordinerò?”, “E se tutti guardano cosa mangio?”, “Come farò a comportarmi normalmente?”. Secondo studi clinici pubblicati sull’International Journal of Eating Disorders, l’ansia anticipatoria è uno dei fattori che maggiormente compromette la qualità di vita sociale nelle persone con DCA.
La pressione del contesto sociale
Immagina di trovarti in un ristorante con i colleghi dopo una riunione importante. Il menu sembra infinito e tutti ordinano con disinvoltura, mentre tu ti senti paralizzato dalle scelte. La pressione sociale è spesso uno degli ostacoli più significativi: c’è chi commenta il tuo ordine (“Solo un’insalata?”, “Prendi anche il dolce!”) e chi, magari con buone intenzioni, fa osservazioni sul tuo aspetto fisico.
Le emozioni difficili amplificate
Durante queste situazioni, emozioni come colpa, vergogna o ansia legata al controllo del cibo possono intensificarsi. Se hai un rapporto complicato con il tuo corpo, trovarti in contesti sociali può amplificare quel dialogo interno già critico e severo, rendendo difficile concentrarsi sulla conversazione e sul piacere della compagnia.
Strategie pratiche per affrontare cene e aperitivi con serenità
1. Definisci i tuoi confini personali
È fondamentale stabilire cosa ti fa sentire a tuo agio e comunicarlo alle persone più vicine. Stabilire dei limiti non è egoismo, ma cura di sé. Se non vuoi che il cibo, le diete o il peso siano argomenti di conversazione, dillo chiaramente:
- “Preferisco non parlare di alimentazione o peso, concentrerei su altri argomenti”
- “Sto seguendo un mio percorso personale, grazie per la comprensione”
2. Pianifica in anticipo (senza ossessione)
Prima di un’uscita, può essere utile:
- Consultare il menu online del ristorante per ridurre l’ansia della scelta
- Decidere in anticipo una o due opzioni che ti fanno sentire a tuo agio
- Valutare gli orari: se sai che ceni tardi, considera uno spuntino leggero nel pomeriggio per evitare di arrivare troppo affamato
Importante: la pianificazione deve essere flessibile, non rigida. L’obiettivo è ridurre l’ansia, non creare nuove regole ferree.
3. Identifica un alleato di fiducia
Avere una persona di supporto presente può fare la differenza. Spiega in anticipo come ti senti e chiedi il suo aiuto:
- Può deviare conversazioni scomode sui temi alimentari
- Può offrirti supporto discreto se ti senti sopraffatto
- Può aiutarti a concentrarti sugli aspetti positivi dell’uscita
4. Sposta il focus dalla performance alimentare alla relazione
Ricorda che l’obiettivo principale di queste uscite è:
- Mantenere e coltivare le relazioni sociali
- Condividere momenti piacevoli con persone care
- Disconnetterti dalle preoccupazioni quotidiane
Il cibo è solo il mezzo, non il fine. Concentrati sulla conversazione, sulle risate e sui momenti di connessione.
5. Impara a dire di no senza sensi di colpa
Dire di no a un invito, a una portata aggiuntiva o a un secondo drink non è maleducazione: è un atto di cura verso te stesso. Alcune frasi utili:
- “Sono sazio/a, grazie”
- “Per stasera ho finito, sto benissimo così”
- “Preferisco assaporare quello che ho nel piatto”
Come gestire commenti e osservazioni inopportune
Uno degli aspetti più difficili nelle situazioni sociali è gestire le osservazioni non richieste sul cibo o sull’aspetto fisico. Frasi apparentemente innocue come “Hai perso peso!” o “Ma non mangi niente?” possono essere triggers significativi.
Risposte assertive ma educate:
- “Grazie, ma preferisco non parlare del mio peso/alimentazione”
- “Sto bene così, ma apprezzo la tua preoccupazione”
- “Mi concentro sul piacere di stare insieme, piuttosto che su cosa mangiamo”
- “È una fase in cui preferisco non discutere di questi argomenti”
Strategia dell’exit temporaneo
Se ti senti sopraffatto, allontanarti dalla situazione per qualche minuto è una strategia validissima:
- Vai in bagno per respirare profondamente
- Esci a prendere una boccata d’aria
- Fai una telefonata importante
- Prenditi un momento per te stesso
Tecniche di gestione dell’ansia nel momento
Respirazione consapevole
Quando senti l’ansia salire durante il pasto, questa tecnica della respirazione 4-4-4 può aiutarti:
- Inspira lentamente contando fino a 4
- Trattieni il respiro per 4 secondi
- Espira lentamente contando fino a 4
Questa tecnica, supportata da evidenze scientifiche nel campo della terapia cognitivo-comportamentale, attiva il sistema nervoso parasimpatico, riducendo i livelli di cortisolo e promuovendo un senso di calma.
Mindful eating sociale
Anche in contesti sociali, puoi applicare alcuni principi del mindful eating:
- Mastica lentamente e concentrati sui sapori
- Fai pause tra un boccone e l’altro per partecipare alla conversazione
- Ascolta i segnali di sazietà del tuo corpo
- Apprezza il momento presente invece di preoccuparti del futuro
Ristrutturazione cognitiva
Quando emergono pensieri catastrofici (“Tutti stanno guardando cosa mangio”, “Penseranno che sono strano/a”), prova a sostituirli con pensieri più realistici:
- “Le persone sono concentrate sulla loro esperienza, non sulla mia”
- “I veri amici mi accettano per chi sono, non per quello che mangio”
- “Questo momento difficile passerà”
Dopo l’uscita: strategie di recupero
Autocompassione, non autocritica
Se l’esperienza non è andata come speravi, evita l’autocritica distruttiva. Le ricerche della Dr.ssa Kristin Neff sull’autocompassione dimostrano che trattarsi con gentilezza favorisce il recupero e riduce i comportamenti compulsivi.
Rituali di cura personale
Dopo una situazione sociale impegnativa, concediti:
- Un bagno rilassante o una doccia calda
- La lettura di un libro che ami
- Una passeggiata nella natura
- La pratica di yoga o meditazione
- L’ascolto di musica che ti tranquillizza
Elaborazione positiva
Prima di andare a dormire, prova a identificare:
- Un aspetto positivo dell’uscita (una bella conversazione, una risata)
- Una cosa di cui sei orgoglioso/a (aver partecipato, aver gestito un momento difficile)
- Un insegnamento per le prossime volte
Quando chiedere aiuto professionale
Se gestire le situazioni sociali legate al cibo diventa sempre più difficile, o se noti che stai evitando sistematicamente inviti e occasioni sociali, potrebbe essere il momento di chiedere supporto professionale.
I segnali da non sottovalutare includono:
- Isolamento sociale crescente
- Ansia paralizzante prima degli eventi sociali
- Comportamenti compensatori dopo le uscite
- Peggioramento dei sintomi del DCA
- Impatto significativo sulla qualità di vita
Il supporto specialistico del Dott. Giuseppe Iovino
Il Centro Vesuviano per la cura dell’obesità del Dott. Giuseppe Iovino offre un approccio multidisciplinare per chi convive con disturbi del comportamento alimentare, obesità o problematiche legate al peso. Il nostro team di specialisti comprende:
- Valutazione psicologica specializzata per disturbi alimentari
- Supporto nutrizionale personalizzato per ristabilire un rapporto sereno con il cibo
- Terapie innovative per la gestione dell’obesità e delle abbuffate
- Percorsi chirurgici quando indicati, sempre integrati con supporto psicologico
Approccio personalizzato
Ogni percorso viene studiato sulle specificità del paziente, considerando:
- La storia clinica e alimentare
- Il contesto sociale e familiare
- Gli obiettivi personali di benessere
- La presenza di patologie associate
Non devi affrontare questa sfida da solo. Con il giusto supporto professionale, è possibile riconquistare la serenità nelle situazioni sociali e vivere una vita piena e soddisfacente.
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono il consulto medico specialistico. Per una valutazione personalizzata del tuo caso, consulta sempre un professionista qualificato.
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